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FLUSSI
E REFLUSSI STORICI
Per filo e per sdegno
Se l’Italia è da tempo una della rotte privilegiate del Mediterraneo,
figuriamoci quanto sia rotta la Sicilia. Ora basta con questa odiosa tradizione
dell’ospitalità nei confonti dello straniero. Ci sono bastati
i saraceni che hanno contaminato l’isola con monumenti là
dove oggi avremmo goduto di ampi e comodi parcheggi. I numeri (arabi anche
quelli, che disgrazia) ci inducono ad affidarci all’orgoglio nazional-secessionista,
frutto di menti più Fini e di un senso pratico degno dei migliori
Boss della Padania. Occorre ridurre e semplificare. I Centri di Permanenza
Temporanea (CPT) scoppiano. Chiudiamoli e apriamo i CBT (Centri di Balnezione
Temporanea). L’accoglienza sarà servita in mare, e correrà
sul filo spinato dei salvagenti. E noi potremo goderci la spiaggia sotto
l’ombrellone, canticchiando:
per quest'anno non cambiare
stessa spiaggia niente bare
non doverti ripescare
seppellire dare un nome anche a te
e come l’anno scorso
sul mare in carrettino
vedrete lampedusa
lontanto lontano
nessuno vi vedrà vedrà vedrà
per quest’anno non crepare
dalle sbarre vedi il mare
ti sei fatto trasportare
per soffrire per restare al cpt
per quest’anno non scappare
se il servizio è criminale
per poterti soddisfare
per tornare da Gheddafi in sicurè
e come l’anno scorso
sul mare con borghezio
sarete un’emergenza
costante costante
la gente la berrà berrà berrà
per quest’anno sei illegale
tocca a te farti sfruttare
torna ancora ‘sto razzismo
il fascismo quest’estate tocca a te
(GFL)
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EDITORIALE-SCREDITORIALE-EDITROIALE-FETIDORIALE
Voscienza ‘bbenedica,
ci vulissi raccumannari di non travagghiari assai cu ‘sta calura.
E poi ci vulissi addomandare se ha sentito qualcuno dei nostri parenti
all’estero, picchì a ferragosto volevamo riunire la famigghia
per una manciata. Ne approfitto per invitare a Vossìa, che saremo
pochi intimi, solo 140 cristiani, picchì alcuni nostri cugini in
America, in Sud Africa e in Niù Ziland dissero che ci dispiace
ma non sono disponibili. Vossìa certo li potete capire perché
siete un uomo di mondo, ma io m’incazzo. Certi momenti mi sentu
un cani arraggiatu. Chi ci mancunu i piccioli per tornare? Si sono scordati
delle valigie di cartone e -forse ‘ca forse- pure di Nuatri. Ancora
mi ricordo di quando nel ’48 l’onorevole Alessi diceva che
l’emigrazione era una “condizione spirituale della Sicilia”,
addirittura “una forma particolare di sviluppo della vitalità
isolana”. Certo che a quei tempi era più facile. I nostri
emigrati si erano fatti onore, come Lucky Luciano che fece sbarcare le
truppe americane. Ora, invece cu c’è? E’ cchiù
‘ssai u fangu ca ‘a scalora. Agli “scappati” come
gli Inzerillo è meglio che non ci viene in testa di arripresentarsi
picchì sennò l’asilo politico ce lo leviamo prima
che c’hanno il tempo di dire zib.
Per il resto non vi preoccupate. Una volta si parrava che la Sicilia diventava
americana, oggi al massimo c’è Lampedusa che la volessero
fare diventare provincia di Bergamo. Cosi di pazzi! Vossìa ve lo
immaginate? Tuttu ‘stu burdellu pi quattru turchi che sbarcano mezzi
morti.
Quelli che possiamo li facciamo travagghiari nei nostri cantieri e nei
nostri campi. Vivono da latitanti, ma non è che hanno le carte
macchiate. U fattu è che le carte non le hanno proprio. E quindi
per noi la partita è facile. Niente sindacati, piena disponibilità,
picca parrari e picca piccioli. Mi futtu di ridiri quannu pensu che al
governo non sanno fari autru che ripetere: “emergenza emergenza”.
Ma chi su’ cretini? Nuatri lo abbiamo capito al volo come trattare
la questione e se c’è quacche cinese che alza la testa non
li facciamo entrare neanche nei loro negozi, che dove infilano la chiave
ci buttiamo una siringata di colla come nei cannoli. A parrari di manciari
mi si asciuga la bocca ancora di più. Che fa ve la prendete una
granita? (GFL)
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